GIOVANNI BATTISTA SALVI detto IL SASSOFERRATO
(Sassoferrato, 1609 – Roma, 1685)
Annunciazione
1640-1645
olio su tela
171,5×119 cm
Museo Poldi Pezzoli, Milano
OPERA
Il dipinto riproduce una famosa pala d’altare, oggi nella Pinacoteca Vaticana, che Federico Barocci (Urbino 1535 – 1612) eseguì fra il 1582 e il 1584 per la cappella dei della Rovere nel Santuario di Loreto. Al centro della scena, ambientata in un contesto domestico, si apre una finestra da cui si scorge la facciata dei torricini del Palazzo Ducale di Urbino, la dimora di Francesco Maria II della Rovere (1549 – 1631), committente del dipinto di Barocci.
Nell’originale manca il gatto, che si vede nell’opera del Sassoferrato, seppure sgraziato e un po’ scimmiesco, acciambellato in un angolo in primissimo piano.
I due protagonisti, Maria e l’Arcangelo Gabriele, resi con grande semplicità, sono immersi in una luminosità diffusa e tutta la scena è pervasa da un’atmosfera familiare e idilliaca. Risalta, in particolare, il volto chiaro e levigato di Maria che pare di porcellana.
La Vergine, che era intenta alla lettura, abbassa lo sguardo e si ritrae leggermente all’annuncio, mentre l’Angelo stende una mano verso di lei e con l’altra tiene un ramo di giglio, simbolo di purezza.
BIOGRAFIA
Giovanni Battista Salvi è detto il Sassoferrato dal nome del paese nelle Marche in cui nacque il 25 agosto 1609.
Si formò nel borgo natale con il padre, pittore e proprietario di una fabbrica di maioliche; forse da queste deriva la stesura del colore levigato e smaltato tipica dei suoi quadri.
Nel 1628 andò a Roma nella bottega di Domenichino, ma risentì anche dell’influsso di Guido Reni e soprattutto di artisti del Quattrocento e Cinquecento come Perugino e Raffaello. Da questi pittori il Sassoferrato riprese non solo lo stile e le composizioni (spesso ripetute in diverse versioni), ma anche le fisionomie dei volti delle figure sacre.
Da Roma tornò frequentemente nelle Marche e lavorò anche a Perugia. La sua vasta produzione, oltre alle opere sacre, comprende anche eccellenti ritratti. Morì a Roma nel 1685.