Collezione di orologi meccanici
XVI-XIX secolo
OPERA
Già all’inizio del XV secolo si hanno notizie di orologi a molla portatili, da usare anche in viaggio, ma solo dopo molti decenni gli orologiai furono in grado di creare molle così piccole da poter essere inserite in orologi “da persona”. Erano orologi detti da carrozza, orologi da petto, da portare al collo appesi a un nastro o a una catena e, più tardi, orologi da tasca. E non mancavano forme di fantasia o orologi intesi come pegni d’amore.
La collezione di orologi meccanici del museo Poldi Pezzoli è la più importante collezione di orologeria antica in Italia. Iniziata da Gian Giacomo Poldi Pezzoli, si è arricchita nel corso del tempo grazie a importanti donazioni di collezionisti privati.
La raccolta offre così una panoramica della storia dell’orologeria europea dal XVI al XIX secolo, attraverso orologi da tavolo rinascimentali e barocchi, e orologi “da persona” di produzione tedesca, inglese, francese e svizzera. Sono tutti pezzi eccezionali per lo stato di conservazione e la meccanica e, nel caso degli orologi da persona, hanno casse preziose in oro e argento decorate con raffinatissimi smalti.
Gli smalti compaiono dapprima nei quadranti, come piccole decorazioni e poi, dalla metà del Seicento, invadono completamente le casse, che per dare più spazio alla pittura si allargano e si appiattiscono.